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Tutto quello che ti serve sapere prima di acquistare una cappa per la tua cucina

Aggiornato il 06 Maggio 2024
di Redazione Consigli.it
Foto di cucina con cappa
Aspirante o filtrante? A vista o da incasso? A ogni piano cottura corrisponde la sua cappa da cucina ideale: scopri subito come sceglierla, usarla e pulirla.

È arrivato il momento di rinnovare la cucina oppure di scegliere la prima della tua vita? Di certo, in qualsiasi situazione, si tratta di un grande passo! Complimenti! A questo punto, però, dovresti capire come orientarti nell'articolato mondo delle cappe da cucina. Per tua fortuna, sei proprio nel posto giusto: continua a leggere per scoprire tutto quello che ti serve sapere prima di acquistare una cappa per la tua cucina.


In questo articolo
  • Come scegliere la cappa da cucina
  • Quanti tipi di cappa da cucina esistono?
  • Come pulire la cappa da cucina
  • Come montare e smontare una cappa da cucina
  • Quanto consuma una cappa da cucina?
  • Quali sono le migliori cappe da cucina?
  • Quanto può costare una cappa da cucina?
  • Chi può montare una cappa di una cucina?

Come scegliere la cappa da cucina

Quest'argomento ti sembra complicato e non sai davvero da che parte rifarti quando si tratta di come scegliere la cappa da cucina? Nessun problema! In questa guida ti aiutiamo a fare ordine mentale e ti elenchiamo tutte le informazioni più importanti che dovresti conoscere per andare sul sicuro con la tua preferenza. A cominciare dalle tipologie di cappa esistenti sul mercato, passando per le indicazioni sulla sua manutenzione, affinché l'apparecchio duri a lungo e rispetti le norme igieniche, a chi ti devi rivolgere per l'installazione di una cappa da cucina, fino ai parametri connessi ai consumi. Ti servono solo pochi minuti, accomodati e buona lettura!

Quanti tipi di cappa da cucina esistono?

Tanto per cominciare, potresti chiederti quanti tipi di cappa da cucina esistono. I modelli principali sono essenzialmente due:

  • le cappe da cucina aspiranti, cioè le più diffuse, che necessitano di una canna fumaria. Un cappa da cucina aspirante funziona catturando vapori e odori prodotti dalle pentole mentre cucini, per poi convogliarli verso dei filtri anti-grasso e, infine, li espellerli all'esterno della cucina e dell'abitazione proprio sfruttando la canna fumaria.

  • Le cappe da cucina filtranti, cioè quelle che si possono installare anche nelle cucine non dotate di canna fumaria. La loro funzione è essenzialmente purificante e avviene tramite filtri anti-odore e carboni attivi, associati a sistemi di ventilazione elettrici. Affinché la cappa filtrante resti un apparecchio a norma, è necessario sostituire periodicamente i suoi filtri.

Dal punto di vista dell'efficienza, è abbastanza intuitivo comprendere come una cappa da cucina aspirante sia più efficace nell'espellere fumi e odori di una filtrante. Tuttavia, la preferenza verso una o l'altra variante dipende da diverse esigenze personali e costruttive dell'abitazione o dell'ambiente cucina. Non è tutto: in relazione ai tipi di cappa, esistono altre differenziazioni:

  • la cappa a muro: si sistema direttamente sopra il piano cottura, attaccata al muro. Se aspirante, il tubo della canna fumaria può essere esterno o interno alla parete. Sono disponibili in vendita anche cappe ad angolo e per particolari soluzioni architettoniche.

  • La cappa a incasso: è studiata per essere completamente integrata nell'arredo delle cucine che prevedono anche altri elettrodomestici da incasso, come quelle componibili.

  • La cappa a isola: è il modello da installare quando si ha una cucina a isola, cioè quella con piano di lavoro e/o cottura collocato al centro della stanza o, comunque, non allineato lateralmente alla parete. Una cappa da cucina a isola può essere inserita nel soffitto, così come in un mobile, all'interno della muratura oppure pendere dall'alto costituendo, così, un vero e proprio elemento d'arredo.

  • La cappa a scomparsa: è uno dei modelli di ultima generazione più "avveniristici". Di base, è integrata nel piano cottura e invisibile: premendo un tasto si eleva all'occorrenza, per poi "sparire" di nuovo dopo l'uso.

Come pulire la cappa da cucina

Operazioni necessarie sono quelle che riguadagno come pulire la cappa da cucina. Si tratta, infatti, di uno di quegli elementi presenti nelle case di tutti maggiormente sottoposti all'accumulo di sporco, grasso e unto. Molto spesso la pulizia della cappa è rimandata a lungo, cosicché i residui si stratificano, diventando sempre più difficili da rimuovere. Buona norma sarebbe pulire l'interno della cappa una volta al mese, più frequentemente l'esterno. Per le cappe aspiranti che montano filtri permanenti, questi andrebbero lavati seguendo le istruzioni del costruttore. I filtri delle cappe filtranti, invece, vanno sostituiti secondo la frequenza indicata.

 

Per detergere la parte esterna di una cappa da cucina è sufficiente usare uno sgrassatore, oppure ricorrere ai classici "rimedi della nonna" che comprendono sempre acqua calda con sapone neutro, oppure bicarbonato o, ancora, aceto. Rimuovendo il solo coperchio della cappa, quindi, si può procedere a pulirlo immergendolo per circa 30 minuti in acqua calda e aceto, togliendo il grasso sciolto, quindi risciacquandolo e asciugandolo con un panno morbido prima di riporlo al suo posto.

 

Riguardo ai filtri, la maggior parte di quelli in metallo, per le cappe aspiranti, possono essere lavati in lavastoviglie. Bisognerebbe avere l'accortezza di prediligere un ciclo di lavaggio ad alte temperature e utilizzare un detersivo dall'elevato potere sgrassante. In ogni caso, è possibile anche lavare i filtri a mano immergendoli per almeno un'ora in una soluzione di acqua bollente e bicarbonato. Dopo averli risciacquati sotto l'acqua corrente, andranno asciugati bene con un panno.

Come montare e smontare una cappa da cucina

Se hai intenzione di darti al fai-da-te e vuoi sapere come montare e smontare una cappa da cucina, il nostro consiglio, però, è di rivolgerti a un tecnico specializzato. Quest'ultimo potrà eseguire anche delle prove di tiraggio e, in generale, non si tratta di operazioni troppo semplici da svolgere in autonomia, soprattutto per cappe da incasso e isola.

 

Ad ogni modo, per montare una cappa da cucina aspirante, modello tra i maggiormente diffusi, sarà necessario individuare la giusta altezza sul muro e segnare i punti dove trapanare per appenderla. Va ricordato che la cappa dovrebbe trovarsi a minimo 65 cm e massimo 90 cm dal piano di cottura, fatta eccezione per casi particolari. Fondamentale è provvedere ai collegamenti elettrici staccando la corrente: tuttavia, sottolineiamo l'importanza di rivolgersi a un tecnico esperto per evitare qualsiasi tipo d'incidente.

 

Analogamente, per smontare una cappa, la prima cosa da fare è interrompere l'alimentazione elettrica. Dopodiché, bisognerà svitare e smontare il piano aspirante, quindi scollegare i cavi che provvedono al funzionamento della ventola e della lampada (o delle lampade) presenti nell'apparecchio. Dopo aver allentato e rimosso viti o sostegni che tengono appesa la cappa, dovrebbe essere possibile rimuoverla.

 

Per tutte queste operazioni, sia di montaggio, sia di smontaggio, occorre farsi assistere almeno da un'altra persona, visto il peso e l'ingombro di un apparecchio del genere.

Quanto consuma una cappa da cucina?

Contenere i consumi elettrici e incoraggiare il risparmio energetico come comportamento virtuoso rispetto ai problemi ambientali, oggi, sono priorità. Doveroso, quindi, chiedersi quanto consuma una cappa da cucina. Stabilirlo con certezza e in modo univoco è impossibile, a causa delle differenti caratteristiche tecniche di ogni diversa cappa da cucina. Tuttavia, tra i parametri che entrano in gioco, c'è la potenza del motore: più è elevata, maggiori saranno i consumi. La potenza andrebbe commisurata all'ampiezza dell'ambiente presso il quale installare la cappa da cucina, sapendo che può sviluppare, in media, dai 145 kW ai 400 kW.

 

È sempre necessario, inoltre, controllare la classe di efficienza energetica della cappa, riportata nell'etichetta dedicata. Una classe A+++, ad esempio, indicherà un apparecchio che consuma meno di una classe D. Occorre prestare attenzione al fatto che, le cappe da cucina di fascia di prezzo media in particolare, potrebbero essere molto efficienti dal punto di vista del risparmio energetico ma non altrettanto a livello di potenza di aspirazione o assorbimento. Per far collimare budget di spesa e prestazioni, spesso, bisogna trovare il giusto compromesso.

Quali sono le migliori cappe da cucina?

Vuoi andare dritto al sodo e sapere quali sono le migliori cappe da cucina? Beh, come già detto in questa guida, la tipologia di cappa da cucina aspirante può garantire ottime performance di aspirazione, in quanto rigetta all'esterno vapori e odori. In ogni caso, se non puoi installarne una, potrai trovare sul mercato cappe filtranti che sanno fare il loro dovere.

 

Più nello specifico, parlando di marchi, tra i più blasonati ci sono Elica, Klarstein, Ciarra, COMFEE'.

Quanto può costare una cappa da cucina?

Predisporre un budget adeguato è sempre fondamentale, prima di fare acquisti di qualsiasi genere. Ebbene, quanto può costare una cappa da cucina? Com'è ovvio che sia, il costo di una struttura del genere varia parecchio in base a diversi fattori, dalla tipologia alla potenza, fino alle funzioni. In linea molto generale, si può dire che i prezzi delle cappe da cucina oscillano tra i 250 euro fino a oltre 1000 euro. Sulla spesa totale incideranno anche l'eventuale necessità di intervenire con dei lavori in muratura e la chiamata di un tecnico esperto per il montaggio della stessa cappa.

Chi può montare una cappa di una cucina?

Come già anticipato nella guida, meglio non affidarsi al caso: allora, chi può montare una cappa da cucina? Per un lavoro a norma, ti occorrerà chiamare una figura specializzata, come un elettricista professionista oppure un tecnico di qualche centro di assistenza. Elettricista o tecnico che sia, prima dell'installazione dovrà eseguire un sopralluogo nella stanza dove intendi installare la cappa per accertarsi che le regole per la sistemazione dell'apparecchio e i requisiti tecnici rispettino le norme vigenti.

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