Tomas Milian, Er Monnezza e non solo
Aggiornato il 18 Novembre 2022
Tomas Milian (1933-2017) una vita tra cinema e teatro, tra il Nuovo e il Vecchio continente. Cubano di origine, all’inizio degli anni Cinquanta si trasferisce negli Stati Uniti, dove prende la cittadinanza e si iscrive all’Actor’s Studio, lavorando anche a Brodway. Arriva in Italia nel 1959 al Festival di Spoleto, dove recita una pantomima e viene notato dal regista Mauro Bolognini. Inizia così il “periodo italiano” della sua carriera, tra film impegnati, western e polizieschi. Lavora con Mauro Bolognini (Il bell'Antonio, Madamigella di Maupin), Alberto Lattuada (L’imprevisto), Nanni Loy (Un giorno da leoni), Luchino Visconti (Boccaccio ’70) e Pier Paolo Pasolini (Ro.Go.Pa.G.). Il successo arriva però con gli spaghetti-western, di cui diventa un simbolo interpretando Cuchillo ne La resa dei conti di Sergio Sollima, e Chaco ne I quattro dell’apocalisse di Lucio Fulci. Seguono i polizieschi degli anni Settanta sotto la direzione di Sergio e Bruno Corbucci e di Stelvio Massi. Lo ricordiamo in Squadra antifurto, Squadra antitruffa, Squadra antimafia, Squadra antigangsters (di Bruno Corbucci), oppure in Il bianco, il giallo, il nero (di Sergio Corbucci), Squadra volante e La banda del trucido (Stelvio Massi). Famoso il suo Er Monnezza, un ladro dei bassifondi romani. A inizio anni Novanta torna negli Stati Uniti dove lavora ancora con Sydney Pollack, Steven Spielberg e Oliver Stone. In Italia la voce di Tomas Milian è quella dell’impareggiabile Ferruccio Amendola.
Squadra volante
L’ispettore dell’Interpol Tomas Revelli (Tomas Milian) ha un conto in sospeso con “il Marsigliese” (Gastone Moschin), il bandito che ha ucciso sua moglie durante una rapina. Quando il malvivente mette a segno un altro colpo sanguinario a Pavia, Revelli si precipita dalla Francia in cerca di vendetta. I suoi metodi molto duri lo mettono subito in contrasto con il commissario Calò. Si tratta del primo poliziesco diretto da Stelvio Massi. È l’inizio del ciclo dei film delle “squadre”, interpretate da Milian, che qui recita senza essere doppiato, col basco in testa e il sigaro sempre in bocca, dando vita a un personaggio al di fuori dei consueti canoni del poliziotto.
Squadra Volante (2 LP)
Milano odia: la polizia non può sparare
Uno dei più violenti noir italiani. Girato nel 1974 da Umberto Lenzi, durante gli Anni di Piombo, suscitò molto scalpore e divise l’opinione pubblica per l’efferatezza delle scene più brutali, che qualcuno ha voluto paragonare ad Arancia Meccanica. Tomas Milian interpreta Giulio Sacchi, un criminale che per compiere il colpo della vita semina morti lungo il suo cammino, senza alcuna pietà per le sue vittime, che non esita a torturare. Il commissario Walter Grandi (Henry Silva) gli dà la caccia, sullo stile di Clint Eastwood in Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo, fino al punto di dimettersi per potere impugnare un’arma e uccidere Sacchi. La colonna sonora è di Ennio Morricone.
Milano odia. La polizia non può sparare. Storia di un cult nell'Italia...
La banda del gobbo
Tomas Milian veste i panni di due personaggi: Vincenzo Marazzi, detto il Gobbo, e suo fratello Sergio, soprannominato Er Monnezza, forse uno dei suoi ruoli più celebri, grazie anche al doppiaggio di Ferruccio Amendola. La figura di Er Monnezza si caratterizza per l’abbigliamento: tuta da meccanico e scarpe da ginnastica, accento marcatamente romanesco, linguaggio pesante. I capelli sono ricci e la barba è folta. Ne La banda del Gobbo, Vincenzo torna a Roma dopo una lunga latitanza in Corsica. Organizza una rapina in banca, ma viene tradito dai suoi complici. La vendetta è assicurata. Ad ostacolare i piani del Gobbo e di Er Monnezza c’è il commissario Sarti.
La Banda Del Gobbo
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Squadra Antiscippo
Delitto Al Ristorante Cinese
La Banda Del Trucido