Trenta anni di Prince of Persia: sei curiosità sul videogioco cult
Aggiornato il 02 Dicembre 2022
Era l'ottobre del 1989 quando Prince of Persia venne pubblicato per la prima volta, per Apple II da Brøderbund. E fu subito storia, perché quel videogioco a piattaforme, è diventato famosissimo, tra fumetti, libri e film.
Il gioco, ambientato in un intricato palazzo della Persia medievale, ebbe infatti lunghissima vita. E fu il padre di tanti altri videogiochi del tipo arcade. Quanta strada fatta da allora. Vogliamo ripercorrerla con sei curiosità che, forse, non conoscevate.
All'inizio fu "rotoscoping"
L'autore Jordan Mechner, per realizzare il gioco, si servì di una tecnica chiamata rotoscoping: di fatto studiò, in modo meticoloso, alcuni video del fratello che, vestito di bianco, correva e saltava, in modo da ricrearne esattamente i movimenti. Un'altra novità era rappresentata proprio dal combattimento in sé: non più pugni e armi, ma una spada.
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1990, l'anno del boom di Prince of Persia
L'abbiamo detto: la prima versione arrivò per l'Apple II nel 1989. E fu subito boom. Poi, nel 1990, sono state create le versioni per l'Amiga, l'Atari ST e i PC IBM compatibili. Dal 1992 "Prince" fu disponibile anche per il Sega Master System, il Sega Mega CD, il NES e il Game Boy. Con tutte le (piccole) modifiche del caso.
La trama
La maggior parte di voi ci avrà giocato, ma qualcuno ha capito la storia? Nella Persia medioevale di un tempo imprecisato, il malvagio visir Jaffar complottava per diventare re, approfittando dell'assenza, per ragioni belliche, del reale. Jaffar imprigionò la Principessa, l'unica figlia del sovrano.
Il giocatore assume quindi il ruolo di un giovane straniero, innamorato della principessa. Inizialmente confinato nelle segrete del Palazzo, dal quale riesce a scappare recuperando una spada. L'incontro tra il principe e il visir avverrà soltanto alla fine del tredicesimo livello. Nonché ultimo. Il cattivo appare come uno stregone barbuto munito di spada, vestito di una tunica rosa e di un mantello viola.
Il racconto di Pelevin
Il videogioco è anche al centro del racconto dello scrittore russo Viktor Olegovič Pelevin, Il Principe del Gosplan. In questo il protagonista narra della sua vita all'interno del videogioco, senza mai citarlo realmente. Ma molti dettagli, dalle ampolle alla principessa da salvare, sembrano un chiaro rimando.
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I numeri del videogioco
La prima versione del gioco, quella del 1989, raggiunse cifre da record: fu pubblicato, infatti, in diciotto piattaforme: Apple II, Mac OS, MS-DOS, Amiga, Commodore 64, Atari ST, Master System, Mega Drive/Genesis, Mega-CD, Game Gear, Game Boy, Game Boy Color, NES, SNES, SAM Coupé, Amstrad CPC, ZX Spectrum, TurboDuo.
Sedici i capitoli della saga finora usciti, dal 1989 al 2010. Tra le varie edizioni, questi i titoli di maggior successo: Prince of Persia (1989), The Shadow and the Flame (1993), Le sabbie del tempo (2003), Spirito guerriero (2004) e I due troni (2005). Mentre Harem Adventures (2003) è uscito solo su cellulare.
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Le versioni non ufficiali
Nel 1994 arrivò un sequel del gioco, detto 4D Prince Of Persia, inventato da un fan. Nel 2003 invece, un altro gruppo di fan ha creato un editor di livelli di nome Princed, ed un editor di grafica e suoni chiamato Princed Resources.
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