Non solo Sergio Leone, dieci tra i migliori spaghetti western di sempre
Aggiornato il 06 Dicembre 2022
Lo spaghetti western, o western all'italiana, è un genere che ha spopolato in Italia e all'estero soprattutto grazie a Sergio Leone. I suoi film, dalla Trilogia del dollaro con Clint Eastwood a C'era una volta il West, hanno segnato un'epoca e rivitalizzato un genere. Affermando per la prima volta una verità impensabile: che anche un non americano poteva girare western convincenti. Da lì, la mania per i western made in Italy esplose. Erano film che costavano poco e incassavano tanto. Tra il 1960 e il 1978 ne vennero prodotti oltre seicento. Moltissimi sono sottoprodotti, imitazioni, parodie. Ma ci sono titoli che hanno fatto la storia e sono ricordati ancora oggi come delle gemme del western. Eccone dieci da non perdere. Se volete conoscere i film di Sergio Leone, invece, cliccate qui.
1. Django
Lo stesso canovaccio di Per un pugno di dollari, ma molto più fango e sangue, per questo cult diretto da “l'altro Sergio”, Corbucci. Adorato da Quentin Tarantino, che gli ha dedicato Django Unchained. Interpretato da un Franco Nero iconico, che si trascina dietro una bara e debella i nemici con una mitragliatrice. E musicato dal grande Luis Bacalov, che compose anche il celebre tema cantato da Rocky Roberts.
PERCHÉ ACQUISTARLO: Un must dello spaghetti western.
PERCHÉ NON ACQUISTARLO: Davvero molto crudo.
Django
2. Una pistola per Ringo
Uno dei primissimi esempi del filone, Una pistola per Ringo non risente ancora del tutto dell'influenza di Sergio Leone. È più classico nella messa in scena e l'eroe positivo interpretato da Giuliano Gemma (in arte Montgomery Wood) è più curato e presentabile dell'uomo senza nome di Clint Eastwood. Ma ci si diverte, e la regia di Duccio Tessari lo rende un gioiellino.
PERCHÉ ACQUISTARLO: Uno degli iniziatori del filone.
PERCHÉ NON ACQUISTARLO: Meno potente dei film di Leone.
Una Pistola Per Ringo
3. Lo chiamavano Trinità
Un film che aprì una nuova era. Il genere dei western all'italiana stava ormai tirando gli ultimi e così Enzo Barboni, in arte E.B. Clucher, ebbe la giusta idea. Prendere Bud Spencer e Terence Hill, protagonisti di una trilogia di western più seri diretti da Giuseppe Colizzi, e farne star della commedia. Nasce così in via definitiva un sodalizio che avrebbe segnato il cinema popolare italiano per più di un decennio. E nasce una parodia degli spaghetti western puntuale ed esilarante, un film di culto ancora oggi.
PERCHÉ ACQUISTARLO: Una commedia western di culto con due icone del nostro cinema.
PERCHÉ NON ACQUISTARLO: Più commedia che western.
Lo Chiamavano Trinità...
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4. I quattro dell'ave maria
Secondo capitolo della trilogia di Giuseppe Colizzi interpretata da Bud Spencer e Terence Hill. È forse il migliore, di certo il più famoso rispetto a Dio perdona... io no! e La collina degli stivali. Ideale per scoprire l'origine della coppia più amata della commedia avventurosa anni '70 e '80, qui alle prese con toni molto più seri. E affiancata dal leggendario Eli Wallach.
PERCHÉ ACQUISTARLO: Per scoprire la genesi di Bud Spencer e Terence Hill.
PERCHÉ NON ACQUISTARLO: Se li amate per la commedia, qui non la troverete.
I Quattro Dell'Ave Maria
5. Tepepa
Uno tra i più famosi western “politici” interpretati da Tomas Milian (consigliamo anche Corri uomo corri di Sergio Sollima). Qui nei panni di un peone messicano che si scontra con il governo rivoluzionario di Madero, con cui non va d'accordo. Milian è affiancato qui dal grande Orson Welles, forse la guest star in assoluto più impressionante di tutto il filone. La regia è di Giulio Petroni. Musiche di Ennio Morricone.
PERCHÉ ACQUISTARLO: Tomas Milian vs. Orson Welles!
PERCHÉ NON ACQUISTARLO: Pochi extra.
Tepepa
6. Il grande silenzio
Uno spaghetti western davvero atipico, unico, diretto ancora da Sergio Corbucci. Ambientato in un paesaggio montano innevato, anziché nei soliti deserti tex-mex, Il grande silenzio vede Jean-Louis Trintignant nei panni di un pistolero muto che affronta un gruppo di spietati cacciatori di taglie. Girato sulle Dolomiti, tra Misurina e Cortina d'Ampezzo, un western essenziale e sperimentale. Da riscoprire.
PERCHÉ ACQUISTARLO: Corbucci e Trintignant per un western davvero atipico.
PERCHÉ NON ACQUISTARLO: Lontano dai “normali” cliché del filone.
Il Grande Silenzio (1968)
7. La resa dei conti
Con questo film potrete scoprire un altro grande nome dello spaghetti western. Sergio Sollima, padre del regista di Suburra Stefano Sollima, fu un regista prolifico e di enorme talento. Qui dirige una coppia fantastica, Tomas Milian e Lee Van Cleef. Quest'ultimo nei panni di un cacciatore di taglie in pensione che viene reclutato per dare la caccia al primo, un messicano accusato di aver violentato una ragazzina. Ma ovviamente questi è innocente, e la caccia all'uomo si trasformerà in un'alleanza contro i veri cattivi. Una struttura classicissima, che però qui è resa alla grande.
PERCHÉ ACQUISTARLO: Tante buone ragioni, tra cui le belle musiche di Morricone.
PERCHÉ NON ACQUISTARLO: Niente extra.
La Resa Dei Conti
8. I giorni dell'ira
Ancora un nome che andrebbe celebrato, quello del regista Tonino Valerii. Qui dirige Giuliano Gemma e nuovamente Lee Van Cleef, in un epico passaggio del testimone. Van Cleef interpreta infatti un vecchio cacciatore di taglie che, dopo aver incontrato per caso un giovane misero e sfortunato, lo prende sotto la sua ala e gli insegna i trucchi del mestiere. Anche qui siamo di fronte a un piacevole classico, con due protagonisti carismatici. Musiche del grande Riz Ortolani.
PERCHÉ ACQUISTARLO: Due ottimi interpreti per un grande regista.
PERCHÉ NON ACQUISTARLO: Anche qui niente extra.
I Giorni Dell'Ira
9. Vamos a matar, compañeros
Torniamo al cinema di Sergio Corbucci per questo tardo spaghetti western (classe 1970) con un cast da urlo: Franco Nero, Tomas Milian, Jack Palance e Fernando Rey. I primi due sono un rivoluzionario messicano e un mercenario svedese costretti a collaborare per liberare l'unico uomo (Rey) in grado di aiutarli ad aprire una cassaforte. Palance è l'immancabile americano che metterà loro i bastoni tra le ruote. Tra continui cambi di fronte e disavventure di ogni genere, uno degli spaghetti western più divertenti e consapevoli mai fatti.
PERCHÉ ACQUISTARLO: Un cast da urlo per uno spaghetti western divertentissimo.
PERCHÉ NON ACQUISTARLO: Pochi extra.
Vamos A Matar Companeros
10. Faccia a faccia
Gian Maria Volonté e Tomas Milian: ancora una coppia iconica, ancora per la regia di Sergio Sollima. Milian è, stavolta, un bandito da nome inglesissimo, Solomon “Beauregard” Bennet. Volonté un pacifico professore, Brad Fletcher. Dal loro incontro nascerà un'amicizia inaspettata, ma le cose prenderanno una brutta piega quando Fletcher inizierà a diventare un criminale ben più spietato di Beauregard e a farsi prendere da deliri di onnipotenza.
PERCHÉ ACQUISTARLO: Ancora una coppia perfetta, ancora le musiche di Morricone.
PERCHÉ NON ACQUISTARLO: Anche in questo caso edizione un po' scarna, nonostante ci sia un'intervista a Sollima.
Faccia A Faccia